venerdì 24 luglio 2009

Good luck, Vikas!


Tra le file dei cervelloni della Lega sicuramente qualcuno commenterà positivamente. Vikas Kumar, ricercatore indiano di 32 anni presso la Bocconi, a seguito della scadenza del proprio visto e, in attesa di un permesso di soggiorno che non è mai arrivato, ha dovuto lasciare l'Italia.

Il ricercatore, che con un PhD a St Louis ed un master a Delhi, era stato selezionato tra le menti più brillanti del mondo. Il mondo, per uso e consumo dei leghisti, è va oltre la provincia di varese a ovest e venezia ad est.

Così adesso partirà per l'Australia, dove gli è stata offerta una prestigiosa opportunità.

La notizia mi lascia l'amaro in bocca perchè non posso non associarla alla notizia della proposta presentata da quel luminare di Salvini di dedicare ai milanesi un vagone della metro ed, in genarale, al crescente clima di intolleranza che la Lega sta creando.

Parlo per esperienza diretta, in quanto ho avuto modo di dialogare con alcuni emuli di bavetta-alla-bocca-il-Senatur, i quali erano dediti a sparare a zero verso un biologo egiziano che usa un metodo ad impatto zero per diminuire il numero delle zanzare (per la cronaca, con delle larve), sostendo che "non c'è bisogno di quei marocchini. Come se da noi non ci fossero biologhi" (cito testualmente, nda).

La notizia mi delude poi perchè è l'ennesimo caso in cui la cultura perde a scapito di calcio e ballerine. Non ho mai sentito di un calciatore che viene ospitato in Australia in quanto non gli viene emesso il permesso di soggiorno. O di una velina che emigra in USA. Guarda caso, per calciatori, veline et similia arriva sempre tutto per tempo: solo i ricercatori rimangono a piedi.

Tra i tanti problemi dell'Italia c'è anche questo: la cultura non è più un valore. Anzi, spesso ho come l'idea che sia un problema, per chi come Berluska adotta una politica panem et circenses o per chi come la Lega adotta lo stile Germania anni '30.

La cultura salverà il mondo da noi stessi.

A Vikas Kumar, invece, i miei auguri di cuore di poter trovare in Australia ciò che non ha potuto trovare qui.

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