martedì 28 luglio 2009

Avanti così!




Non ho mai sposato le posizioni estremistiche, anche se di sinistra. Molto spesso i movimenti posti agli estremi, dal mio modo di vedere, si sono allontanati dalla realtà finendo per diventare utopie sotto le mentite spoglie di partiti politici o movimenti culturali.


La mia formazione, pragmatica con grandi dosi di disciplina, mi indirizza verso una maggior concretezza di quanto le sinistre, le "vere" sinistre non abbiano fatto negli ultimi anni.


Nonostante questa mia debita premessa, Sinistra Critica ha colto in pieno la necessità di un rinnovamento e la necessità di opporsi al dilagare (vergognoso) di Pdl e Lega.


Leggendo le linee politiche saltano subito agli occhi gli elementi classici della tradizione gauche, dalla difesa del lavoratore alla tutela delle categorie più deboli, come immigrati e disoccupati.


Il progetto partitico è senza dubbio positivo, anche se per essere vincente manca di un elemento a mio avviso importantissimo. L'unità.


Per essere davvero opposizione al populismo da Germania anni trenta che la Lega Nord impugna come una spada, la sinistra deve ritrovarsi sotto un unico tetto. Sinistra Critica, Rifondazione, Comunisti italiani, Partito comunista dei lavoratori, Sinistra e libertà sono i nomi principali di un nucleo di pensiero fondamentalmente allineato sui medesemi ideali.


Certamente vi sono delle differenze, che nelle lotte dogmatiche degli ultimi anni hanno portato alla diaspora. Ma sono differenze spesso davvero troppo sottili, troppo eteree per essere giustificate, specie in un momento difficile come questo.


Ci sono gli ideali, manca l'unità della sinistra.


Ci vorrebbe un filo di buon senso, un po' di umiltà ed un tornare sui propri passi in seno ad un summit della sinistra che fondi, o meglio, rifondi la casa della sinistra.


Insieme, tutte le forze della sinistra, viaggiano sul 7-8% dei voti espressi. Purtroppo nessuno supera lo sbarramento e i voti, ahimè, finiscono in fanteria. Chi ne trae vantaggio? Il primo partito xenofobo italiano, la Lega.


La quale parla da un lato all'imprenditore, garantendo benefici, dall'altro al disoccupato, indicando un capro espiatorio; parla ai più deboli, come i disoccupati, i cassaintegrati, le famiglie monoreddito, usando gli strumenti della sinistra: il volantinaggio, le feste di paese, i comizi nelle fabbriche.


La sinistra deve tornare protagonista, prima che la deriva del nostro Paese sia conclusa.


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