lunedì 24 agosto 2009

Eritrea, Inghilterra, Novelli Arditi.

Mentre l'indifferenza serpeggia beata ed indisturbata tra gli ombrelloni delle vacanze, nel Mediterraneo si muore di fame e di sete; racconti indegni di questo mondo e di questo paese, che tanto si dicono e spacciano per civili, poco o niente ottengono in mezzo all'ultima prodezza di Corona o alla prima di campionato.
Anzi, molte volte mi sono sentito dire, di fronte alla mia indignazione per la morte dei 75 eritrei, che se la sono cercata, "che accidenti ci vengono fare", che se rischi allora devi mettere in conto di morire (aggiungo sarcasticamente io, almeno soffrendo pene indicibili).
Così nella totale indifferenza passa la morte di innocenti e passa l'intolleranza verso i gay. E mentre in Inghilterra il British National Party saluta alla moda nazista e brucia bambole nere raffiguranti Obama, la terra d'Albione probabilmente dimentica le bombe su Londra lanciate appunto da coloro che originariamente salutavano col braccio teso. Come dire: osanno chi mi ammazza.
Siccome però anche noi italioti non siamo da meno, posso dire che conosco un po' di leghisti che con stupidità mostrano ai loro ospiti manganelli made in Predappio e calendari con le foto di Mussolini. Ah, dimenticavo, che inneggiano alla dottrina nazional socialista come unica virtuosa ed elogiano il pugno chiuso mostrato da Bossi sui manifesti come mezzo per accalappiare, e qui cito testualmente, "quei poveracci dei rossi".
Come dire. Il nero quando perde colore non diventa grigio, diventa verde.

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